La Compagnia Nazionale di Danza Storica ha sempre privilegiato il dialogo tra la Danza, il Ballo, e l’Opera, mettendo in scena Spettacoli con il proprio Corpo di Ballo (ma anche organizzando Gran Balli per gli appassionati) in cui le coreografie tratte dai Manuali dei grandi Maestri del tempo, si sono alternate alle arie dei melodrammi più celebri interpretate da grandi tenori e soprani.
Un format questo, che rimanda all’inizio del XVI secolo, alle origini del melodramma, agli "intermedi" eseguiti fra un atto e l'altro di una commedia recitata, di una "pastorale drammatica" (o tragicommedia), durante la quale alcuni personaggi intervenivano nell'azione drammatica, esprimendosi sia cantando che suonando strumenti.
Con il progetto denominato la COMPAGNIA NAZIONALE DI DANZA STORICA INCONTRA LA GRANDE OPERA, il rapporto tra Ballo e Opera si sviluppa sempre più. Il Ballo entra in scena da protagonista insieme al Melodramma, sullo stesso palco, con la medesima scenografia. L’azione coreica si sviluppa prima o dopo l’Opera e, in alcuni casi, durante, tra un atto e l’altro, secondo la logica degli entr'acte.
Il Ballo virtualmente riconquista la scena che gli era propria all’epoca del balletto di corte, quando i Signori italiani lo elevarono al rango di alta espressione artistica quanto un affresco di un palazzo o un edificio architettonico rinascimentale. Per le loro feste, come per tutto il resto, vollero il contributo dei massimi artisti: Ludovico il Moro si rivolse a Leonardo per i costumi e le macchine sceniche dei balli alla corte milanese; Lorenzo il Magnifico al Brunelleschi per i suoi Trionfi fiorentini di carri, per i Canti e per i carnevali; e più tardi, in epoca manierista, i Gonzaga avrebbero fatto comporre la musica al loro maestro di fiducia, Monteverdi.
In quell’epoca il Ballo aveva un prestigio indiscusso nel mondo sociale e culturale e con il progetto denominato la COMPAGNIA NAZIONALE DI DANZA STORICA INCONTRA LA GRANDE OPERA si sta lavorando con l’obiettivo di fargli riconquistare quella centralità, anche nella nostra realtà contemporanea.
Gli esempi più eclatanti dei passi avanti fatti con questo progetto dalla CNDS sono stati:
In ogni allestimento del progetto la COMPAGNIA NAZIONALE DI DANZA STORICA INCONTRA LA GRANDE OPERA, sulla base della grandezza del palcoscenico, in scena ci sono da 8 a 16 ballerini professionisti del Corpo di Ballo della CNDS e da 20 a 100 figuranti di scena danzanti in costume storico nel ruolo dei Nobili. Le musiche sono preregistrate.
Lo spettacolo propone un omaggio alla grande opera, all’operetta, al balletto ed al cinema.