Uno de’ principali attributi del docente nell’insegnamento della danza in genere, si è quello di congiungere la pratica alla teorica, poiché in nessun’altra arte come in questa è necessario di unire l’esempio al precetto, dipendendo totalmente dai maestri il risultato dei progressi ottenuti, il perfezionamento cioè o il decadimento dell’arte stessa.
Fa d’uopo quindi conoscere se il maestro è educato a buona scuola e se è eziandio dotato di buon gusto e critica giudiziosa per poter analizzare tutte le parti che costituiscono l’arte, e far tesoro di tutto ciò che può servire all’insegnamento ed al progredimento de’ suoi allievi. In questo modo egli opererà scientemente e sarà sicuro di ciò che deve insegnare; diversamente egli, incerto del fatto suo, e guidato soltanto dal proprio capriccio, dalle idee altrui non ben intese, dalla sua presunzione, da un metodo finalmente erroneo, rovinerà le belle disposizioni onde fossero dotati coloro ch’egli imprende ad ammaestrare.
Se l’istitutore non è ciò che dev’essere, l’allievo vedrà ben presto distrutta ogni sua disposizione, ogni sua speranza. Il suo corpo, quantunque ben formato e leggiadro, perderà della sua eleganza, perché il falso insegnamento avrà guasto le ondulate linee della grazia, per rimpiazzarle con duri angoli e secche linee orizzontali e perpendicolari.
In ultimo dovrà il maestro guardarsi dal sostituire alla vigoria la durezza, alla bella semplicità la trascuratezza, alla forza la sgarbatezza; coltiverà la leggerezza e lo slancio, primissimi caratteri del ballo, caratteri di cui il compone la natura, e senza i quali non sarebbe più ballo.
(G. Poletti, Il Dilettante di Quadriglie, pp 9, 10, Milano, Editore Carlo Barbini, 1868)
Confucio diceva: “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”.
Questo aforisma ed il brano precedente estratto dal Manuale del Maestro Giovanni Poletti, stanno alla base dell’impegno dei nostri maestri che sono altamente preparati, attenti al dettaglio, al “perfezionamento dell’arte del Ballo”, gioiosi e desiderosi di condividere la passione per la Danza Storica con tutti coloro che ne avessero voglia, nella certezza che questa disciplina aiuti a vivere meglio il quotidiano in termini di garbo, amore per il Bello e rispetto verso il prossimo.
Ciascuno di loro ha la consapevolezza che la Danza Storica diverta tantissimo ma può anche essere d’aiuto al benessere psico fisico e dunque vivono la condivisione della danza Storica con gli altri come un servizio spontaneo alla società.
Non poteva essere diversamente, la nostra è un’associazione culturale ed una grande famiglia.