La Danza Storica per i Ragazzi.
Laboratori per lo sviluppo di competenze di cittadinanza, relazionali ed espressive
In una società sempre più in veloce trasformazione può capitare di rimanere disorientati correndo il rischio di perdere di vista l’essenziale, come, ad esempio, alcuni fondamentali riferimenti per la crescita armonica e funzionale del corpo e della mente. Ciò ha portato nel tempo a non tenere sempre nella giusta considerazione alcune caratteristiche evolutive (fisiche, psicologiche, cognitive, culturali, ecc.) di bambini e ragazzi, e ciò anche in relazione sia ai cambiamenti che continuamente si determinano nella società, nella cultura, nella conoscenza e nella tecnica e sia alle opportune connessioni tra passato, presente e futuro.
In questi ultimi anni si è assistito ad una veloce trasformazione delle modalità di comunicazione, con conseguente ricaduta sulle relazioni interpersonali che, troppo spesso, si indeboliscono degradando anche verso disfunzionali situazioni relazionali o, peggio ancora, assumendo la forma di rapporti conflittuali. Assistiamo tutti i giorni, nelle nostre scuole, ai difficili equilibri che spesso si vengono a determinare all’interno di un gruppo classe. I docenti si devono sempre più spesso confrontare con la gestione dei comportamenti-problema e non sempre il dispendio di energie impiegato in tali attività ha come esito l’auspicata soluzione dei conflitti interpersonali. Il richiamo alle competenze di cittadinanza diventa pertanto sempre più forte: la scuola ha continuato a mantenere l’importante ruolo di conservazione di valori positivi e contesto di socializzazione e, oggi più che mai, diventa luogo per apprendere e sviluppare quelle competenze chiave che “soddisfano la necessità di una crescita inclusiva e sostenibile, di coesione sociale e di ulteriore sviluppo della cultura democratica” (Cfr. Competenze chiave per l'apprendimento permanente, Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea, 22 maggio 2018).
In questa prospettiva si va ad inserire la proposta formativa del presente progetto.
Mirando allo sviluppo delle competenze di cittadinanza e all’utilizzo consapevole del nostro strumento di interazione con il mondo (il nostro corpo), pensiamo, attraverso l’esperienza maturata all’interno delle attività formative della Compagnia Nazionale di Danza Storica, di offrire una valida occasione per la costruzione di un linguaggio comune garbato e misurato nel rispetto della nostra cultura storica migliore e tale da poterci consentire il recupero del “bello” e, con esso, della “bellezza del vivere in maniera garbata e rispettosa dell’altro”.
Le competenze che il presente progetto intende sviluppare contemplano, tra le varie abilità e conoscenze, la padronanza del periodo storico a cui ci riferiamo (l’Ottocento) e della “precettistica” del tempo in un’ottica di contestualizzazione e di recupero; lo sviluppo di abilità motorie e di organizzazione dello spazio e del tempo anche in relazione agli altri; la consapevolezza ed il potenziamento di quegli atteggiamenti trasversali che descrivono la disposizione e la mentalità per agire o reagire a idee, persone o situazioni.
Agire con il nostro corpo nello spazio circostante in maniera condivisa e consapevole, può aiutarci a costruire un ponte tra il pensare e il fare, attivando capacità relazionali e abilità di Problem solving. Il setting educativo, accogliente e non giudicante, con la supervisione tecnica e critica dei nostri maestri ed esperti di danza storica e di sviluppo educativo, consente a bambini e ragazzi, in un’ottica squisitamente inclusiva, di sperimentarsi in un lavoro di ricerca culturale, artistica, scientifica ed espressiva attraverso il proprio corpo ed il movimento di esso nello spazio in un costante riferirsi agli altri. Nell’apprendimento dei passi e delle coreografie della Danza Storica si lavora a livello corale e si veicolano significati personali ed interpersonali che, nel “sapersi muovere”, rappresentano l’intenzione di una comunicazione. Si pensi, ad esempio, al gioco di sguardi e sorrisi che in una promenade stanno a rappresentare un codice comportamentale ben preciso, così come, ancor più, in una quadriglia l’elegante intreccio relazionale tra le quattro coppie danzanti arriva a disegnare un insieme di intenzioni comunicative più o meno esplicite.
Le tecniche e le metodologie d’insegnamento che utilizzano il linguaggio artistico della danza come intermediario della relazione, favoriscono il recupero e la crescita della persona nella sfera emotiva, affettiva e relazionale, riuscendo a facilitare le relazioni in un contesto educativo così come in diversi contesti della vita. Il nostro progetto si arricchisce, inoltre, degli apporti specifici della “Fisiotecnica” che mirano ad una profonda conoscenza del proprio corpo per la percezione di sé nello spazio e delle proprie capacità e limiti in relazione al movimento. Tutto ciò è finalizzato a migliorare le proprie prestazioni fisiche e a prevenire gli infortuni, acquisendo una maggiore sicurezza del movimento e della postura, nell’interazione con lo spazio e con l’altro. La Fisiotecnica, curata dalla nostra insegnante certificata nella tecnica della danza classico-accademica, ha il merito di creare un movimento che sia funzionale, fluido ed esteticamente “bello”. La cura degli aspetti di equilibrio, postura e movimento, possibile attraverso la Fisiotecnica, è propedeutica allo studio della Danza Storica, ma ha anche efficacia su tutto ciò che riguarda il nostro rapporto con lo spazio e con gli altri, convergendo, tra l’altro, sul potenziamento dell’autostima.
La parte pratica e laboratoriale, si arricchisce di elementi di teoria e storia della danza e della musica ottocentesca oltre che della storia del costume italiano ed europeo. Il mondo della danza storica e del relativo panorama musicale viene presentato con il suo linguaggio, la sua sintassi, il suo stile e la sua espressione. I continui agganci con il nostro vivere quotidiano ci permettono di scoprire le regole ed i precetti cui ci si doveva attenere, ad esempio, per non sfigurare in società o le norme “ad uso di civil conversazione” (Cfr. 2009, Nino Graziano Luca, Gran balli dell’Ottocento, Da Via col vento al Gattopardo, Curcio Musica Editore) oggi troppo spesso dimenticate o misconosciute. Tra gli obiettivi del nostro progetto vi è, pertanto, anche il recupero di una dimensione storica e culturale che, attraverso le pagine più significative dei manuali dei maestri dell’epoca, mira a diffondere un patrimonio ricco di suggestioni ed evocativo di atmosfere colte, eleganti e raffinate. Ma non solo. Il garbo e il galateo ci introducono anche a riflessioni sul multiculturalismo e la mediazione interculturale, con un approccio alla comunicazione intesa non solo come strumento ma come fine (comunicazione come condivisione).
Le attività da noi proposte si riferiscono, come già accennato, anche all’importante area dell’inclusione scolastica. La danza e la musica costituiscono un linguaggio universale e, utilizzando un codice comunicativo non verbale, sono in grado di veicolare emozioni e sensazioni a vari livelli. Le persone in situazione di disagio e/o con problematiche socio-relazionali, trovano giovamento dal praticare danze corali; in alcune situazioni tali attività offrono supporto terapeutico. In questo modo il laboratorio di danza storica diventa strumento educativo, formativo e di crescita fisica, emotiva, cognitiva e artistica.
La Danza Storica unisce, accomuna, stimola la ricerca di garbo, favorisce i rapporti umani e il tendere ad un fine comune.
Scheda Sintetica del Progetto
TITOLO
La Danza Storica per i Ragazzi.
Laboratori per lo sviluppo di competenze di cittadinanza, relazionali ed espressive.
Descrizione
Laboratori pratici di Danza Storica con elementi propedeutici di Fisiotecnica e di sviluppo delle competenze trasversali cognitivo comportamentali ed affettive. Approfondimenti teorici di: Storia del Costume, regole comportamentali di garbo e bon ton, elementi di musica ottocentesca.
Referenti del Progetto
Nino Graziano Luca, Laureato in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna; Collaboratore dell’Università di Bologna e dell’Università di Roma “La Sapienza; Presidente e Direttore artistico della Compagnia Nazionale di Danza Storica (CNDS); Maestro di Danza Storica; Docente di Storia della moda, Moda Contemporanea e Fashion Management; conduttore ed autore radiotelevisivo RAI e regista. Referente, coordinatore e formatore artistico del progetto.
Debora Bianco, ballerina classica professionista diplomata presso il Teatro dell’Opera di Spalato, docente di tecnica classico-accademica diplomata presso l’Accademia Teatro alla Scala di Milano, specializzanda nella Tecnica della Danza Classica Accademica presso il Teatro dell’Opera di Roma; Maestro di Danza Storica. Referente tecnico-accademico del progetto.
Maria Gabriella Scuderi, Insegnante, Psicologa, Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale e Familiare; Funzione Strumentale per la Valutazione Scolastica; Formatrice per la Valutazione Scolastica; Ambasciatrice della Compagnia Nazionale di Danza Storica. Referente psico-pedagogico e tecnico-scientifico del progetto.
Ambiti Formativi
Bisogni individuali e sociali dello studente; gestione della classe e problematiche relazionali; inclusione scolastica e sociale; didattica, metodologie e attività laboratoriali.
Obiettivi
Stage formativo per insegnanti, finalizzato a fornire strumenti per l’esecuzione di coreografie di Danza Storica quale strumento per l’esplorazione, la riflessione e la pratica di competenze di cittadinanza, relazionali, artistiche e corporeo-cinestetiche. Attraverso lo studio e la pratica della Danza Storica associata ad elementi di Fisiotecnica, si mira a far acquisire ai docenti modalità di osservazione e strategie per il riconoscimento e la valorizzazione di elementi della comunicazione, verbale, paraverbale e non verbale. Il corso fornisce elementi per guidare i docenti alla fruizione ludico-educativa del patrimonio artistico e culturale della Danza Storica come esperienza positiva per raggiungere il benessere interiore e nel gruppo in un clima inclusivo e garbato. Gli aspetti di coralità favoriscono le capacità di ascolto attivo e di attenzione, di pianificazione ed esecuzione del movimento, di coordinamento e consapevolezza del proprio corpo e del proprio sé nello spazio e in relazione agli altri.
Destinatari
Docenti ed alunni della scuola primaria e secondaria di 1° e 2° grado.